“La famiglia Cattaneo Adorno è di antichissima origine genovese e, nel vecchio scagno, gli archivi conservano fin dal Medioevo contabilità e documenti che narrano della coltivazione dell’azienda agricola.
Vivo era l’interesse al vino dimostrato in quelle antiche carte aziendali ma soprattutto a quello che si produceva, con passione e cura, nel Monferrato e nell’Oltrepò Pavese.
Incuriosisce quindi trovare anche conti e filze del secolo scorso che parlavano di vaste distese di vigne, uva e vini pregiati prodotti sulle colline del Genovesato.
Tanto che l’uva Bosco, oggi alla base di molti vini liguri, dal Bianco di Coronata al Bianco delle Cinque Terre, era stata selezionata nei boschi dell’azienda ai primi dell’Ottocento da una mutazione in bianco della Barbera, più rustica e resistente della Bianchetta e del Vermentino.
Un prestigioso passato la cui prova tangibile è la presenza, nella Cantina del Castello di Gabiano, di qualche decina di bottiglie di vino bianco passito del 1904, ancora ottime.
Vigneti in gran parte condotti a mezzadria che la rapida industrializzazione della Val Polcevera nel dopoguerra aveva portato a ricondurre alla più semplice coltivazione a bosco.
La decisione di riportare questa realtà alle origini matura nel 2016, dopo un sopralluogo alle proprietà sulle colline di Morego, un’oasi verde di fianco al moderno insediamento dell’Istituto Italiano di Tecnologia.
Sono terreni disposti ad anfiteatro ed orientati a Mezzogiorno/Levante, in passato coltivati a vigneti di Bianchetta, Vermentino e Bosco. Non solo la quota e l’esposizione, ma la geologia del terreno coperto di quarzi affioranti e ardesie che si sfaldano, le linee di livello disegnate dagli antichi muri a secco, ormai coperti dalla vegetazione, non lasciavano dubbi sulle potenzialità del sito. Si è quindi proceduto a pianificare il recupero di quelle terre avviando una coltivazione coerente con la tradizione ma che consentisse l’utilizzo delle moderne tecnologie.
Rilievo preciso e interessante del territorio quello del Vinzoni, il cartografo della Repubblica di Genova, che già nel 1761 disegnava con precisione la bella azienda di Lazzaro Cambiaso, non solo indicando con fedeltà masserie e campi, ma dando utili indicazioni, ancora oggi valide, sulla collocazione di impluvi-fontane – vasche di raccolta acqua piovana – seminativi, frutteti e vigne.
In quelle terre è rinata un azienda, 7 ettari (per ora) destinati a produrre i vini tipici del luogo: oggi il Bianco di Coronata e il Vermentino, domani la Bianchetta Genovese.
È stata installata a Pedemonte una cantina attrezzata per trattare con delicatezza e rispetto le uve pregiate raccolte e salvaguardare aromi e sapori nella loro tipicità e complessità.”
L’azienda coltiva oggi 3,8 ettari di vigneto a Morego, 3 a Serra Riccò in sponda sinistra del torrente Secca in terreni assai diversi l’uno dall’altro.
A Morego, in piena zona di produzione del Bianco di Coronata, le vigne sono piantate a 150 metri di quota, su un anfiteatro esposto a sud-est, aperto alle brezze del mare e composto da marne sabbiose, di forte acidità, con ciottoli di quarzo, basalti e ardesie affioranti.
Le varietà impiantate sono il Bosco, il Vermentino, suddiviso in cloni di origine toscana e di origine corsa, e l’Albarola.
Più argilloso e denso di materia organica invece il terreno di Serra Riccò, anch’esso a 150 metri di quota con esposizione sud sud-ovest.
Per trovare i cloni di vera Bianchetta genovese, ivi piantata, è stato fatto un difficile lavoro, durato due anni, di cernita di marze nei vecchi vigneti locali poi affidate ad un vivaio per la riproduzione, l’innesto ed il successivo impianto.